76. Il foglio di Via ci lasciò senza diritti sociali



 Agosto, Settembre, Novembre 2010


Torniamo per un attimo a quello che accadde in Agosto 2010...

La  sera del 3 agosto del 2010,
io e mia moglie, uscimmo verso le 18:00 da Fenili* diretti a Sammartino*, ci salutammo verso le 21:00 pensando che ci saremmo rivisti di lì a poche ore a casa. Io tornai per primo a casa, verso mezzanotte e pochi minuti dopo irruppero nella stanza tre poliziotti. Mi accusarono di essere un fannullone, uno che vive sulle spalle della comunità che doveva essere rieducato. Mi portarono via con le manette, mi tennero in carcere la notte e al mattino mi portarono in Questura. Nel pomeriggio, mi si presentò da un delegato del questore un foglio di via con rimpatrio obbligatorio nel comune di residenza.   Mi si disse di firmarlo in fretta: alla mia opposizione l’ufficiale si limitò a dire che ormai era stato già tutto preparato e dovevo attenermi a firmare ed ad eseguire quanto deciso senza fare opposizioni. Sostanzialmente il foglio indicava che alcuni cittadini avevano riferito che ero una persona dedita a comportamenti delittuosi, fatto dunque rientrare dalla polizia nella fattispecie di persone socialmente pericolose regolate dalla legge 1423 del 1956, dunque fu  attivato un provvedimento di rimpatrio a motivo di “difesa sociale”... .
L'avvocato vide subito come un sistema di liberare l'immobile senza che vi fossero i requisiti di legge. Cioè l'azione di polizia mi faceva foglio di Via e garantiva dunque ai proprietari di rientrare dentro la stanza che occupavo senza adire alle vie legali. Dunque costruirono il foglio di Via senza pensare a cosa sarei andato incontro.



Anche se l'avvocato aveva bloccato il foglio di via
 l'aria che tirava nel 2010 era molto cupa.

Dunque non solo si doveva vivere in rifugi di fortuna, ma si doveva pur stare alla larga dalla Polizia che era rabbiosa. Era come se qualcuno avesse acceso un gran calderone e prima che le cose si calmassero serviva tempo... Aspettammo dunque che chiudessero il posto estivo prima di andare a chiedere una mano ai servizi sociali del Comune dove avevamo cominciato a vivere da senzatetto.  Io avevo molta paura della Polizia e certo non volevo passare di nuovo quello che avevo passato., una persona preferisce buttarsi nel mare piuttosto che avere a che fare di nuovo con certe situazioni!
Faccio fatica a scrivere queste righe senza mettere le cose più blasfeme. Sono un essere umano ed anche un cane quando viene bastonato si rivolta. Ma io non ho potere, nessuno che mi aiuti dal lato legale e dunque sono in completo potere delle persone che sanno poter fare qualsiasi cosa come è difatti successo prima e dopo...


Io e Giovanna perdemmo anche le poche cose che avevamo nella stanza perché non potemmo più tornare a Fenili* dopo del foglio di Via. Ora si badi bene che fra le cose che andarono perdute vi furono cose molto importanti.

Per fortuna che il posto della Polizia serviva solo in estate, in autunno se ne ritornarono nel capoluogo e noi andammo a cercare aiuto nei palazzi del Comune.

Nel Palazzo del Comune


Prima di andare in Comune avevamo scritto un foglietto di modo da non restare senza parole.
Lo si trova in A17:
[A17\ DocTxRx\ 2009-240_MareNero\50-Fdv-RichiesteAiuto_al_comun\10-primo incontro-21ott2010]
[20101021T_DCivRic_1 [foglietto di presentazione al difensore civico].doc"]

Ecco il contenuto:


Oggetto: segnalazione di problematiche urgenti

La parte scrivente composta da marito e moglie avverte che a seguito di uno “sfratto” avvenuto il 4 Agosto 2010, non avendo più un luogo ove abitare, e in condizioni di indigenza,  ha dovuto dalla data suddetta arrangiarsi attraverso mezzi di fortuna. Fino ad oggi è stato possibile, grazie alla stagione non eccessivamente fredda, rimanere nel territorio. Siccome nel frattempo non abbiamo trovato nessuna soluzione al caso —continuando a vivere senza un luogo ove abitare— e siccome sono venute meno le condizioni di poterci arrangiare da soli, si chiede un interessamento al fine di risolvere questo problema.

A tale proposito si specifica che:
    1. Non possiamo rivolgerci direttamente agli organi della chiesa cattolica che si occupano dei bisognosi per gravi motivi.
    2. Non possiamo rivolgerci al comune ove abbiamo residenza per gravi motivi.
    3. La situazione è estremamente delicata per cui è necessaria la massima privacy.

In particolare si rende noto che per non metterci in pericolo, prima di compiere qualsiasi atto, come ad esempio prendere informazioni sul nostro conto, è necessario prendere atto della  nostra situazione.  A tale proposito abbiamo realizzato un documento che spiega la situazione e le problematiche in essere. Documentazione più precisa è stata fornita ad un comando dei carabinieri che ha seguito le varie vicende dal 2006.

Vorremmo che qualcuno intervenisse, prima che accadano scandali e/o disgrazie evitabili, come purtroppo capita in Italia.


Grazie




E insieme al foglietto consegnammo anche questo documento di 17 pagine

20101021T_DCivRic_2 [documento mylife_10 scritto per spiegare] .doc



Erano ben 17 pagine scritte velocemente in biblioteca i giorni precedenti per tentare di fare breccia nel cuore.
Ma non servì a smuovere il Comune.


Quella dei servizi sociali ci disse che non si muore vivendo fuori all'aria aperta. Fu una frase infelice che mi ricordo ancora a distanza di più di 10 anni.

Forse se si sarebbe trovata davanti ad un NDRANGHETISTA non avrebbe mai detto tali parole.
Ma gli NDranghetisti non finivano come noi. L'avevamo visto bene a Terni come ottenevano le cose dai servizi sociali.

Passammo anche dal difensore civico. Anzi fu questo a mandarci dai servizi sociali.
I servizi sociali dissero no! E il difensore civico rimase muto muto e noi la prendemmo nel sedere.

Se fossero stati Ndranghetisti a chiedere aiuto, le avrebbero dato fuoco l'auto o la casa, o avrebbero riempito di botte il cane o il nipote e così via. Ed è per questo che noi non ottenevamo nulla: perché non eravamo ndranghetisti. Essere buoni e non far parte di nessuna organizzazione mafiosa non paga: è anche uno dei motivi per cui vi è poca giustizia in giro: motivata mancanza di fiducia nello Stato. Questa fiducia non è nemmeno in voga dentro le forze dell'ordine da quanto ho visto. Anche loro hanno una motivata ragione.

Ci furono altri incontri in Comune  e altri documenti consegnati, tra i quali questi:

20101027T_ DCivRic__REMARK_[ NoteDalDiario].txt
20101027T_ DCivRic_APersona_[emergenza_abitativa_non_risolta].doc
20101029T_ DCivRic_APersona_[Il_caso_MGxAss_Sociale].doc
20101105T_ DCivRic_ aggiornamentoSituazione_espPDF.pdf
20101105T_ DCivRic_ DifensoreCivico.png
20101108T_ REMARK_ Andiamo_dal_Notaio.txt




NON CI DIAMO PER VINTI e PROVIAMO CON IL SINDACO

Poi provammo direttamente dal Sindaco e anche lì le strade ci furono chiuse. Non servì né parlare né lasciare roba scritta.
Ancora ripeto che se fossimo stati Ndranghetisti il Sindaco qualche cosa magari l'avrebbe pure data. Ma noi non lo eravamo.
Parlammo con il Sindaco e consegnammo pure una lettera l'8 Novembre 2010
[20101108T_ REMARK_Consegnata_lettera_]

Ma anche il Sindaco ci lasciò da soli.  Va detto che poi nel 2013 una associazione ci aiutò a denunciare il Sindaco.
Purtroppo il Sindaco è morto in un incidente mentre passava dalle nostre parti in Veneto. Un brutto incidente in una zona maledetta dove capitano spesso. Magari avrei voluto che riparasse al male fatto invece di morire in quella maniera.
Tornando al discorso principale:

Una data importante fu il 16 Novembre 2010
Tutta la comunità ci aveva lasciati da soli. In quei giorni pareva aprirsi uno spiraglio con alcune persone, ma poi ci mandarono i vigili e carabinieri a portarci via. Ci portarono in caserma, ci dissero  chiaramente di non farci più rivedere da tali part di quel quartiere.
Quando vigile e carabinieri fanno queste cose non sembrano molto diversi dai vari clan. In effetti certe persone utilizzano le loro amicizie nell'Arma come manovalanza per i loro affari e a volte quest'ultimi non si rendono nemmeno conto. Questo far uso du manovalanza è tipico della realtà italiana, di solito vengono utilizzati soggetti predisposti. Nel nostro caso ad esempio venivano utilizzate spesso persone vicine all'estrema destra che non sopportavano la gente a spasso per il mondo senza un lavoro...

Dunque noi prendemmo paura e da quelle parti non ci andammo più, anche perché i vigili e i carabinieri furono molto minacciosi.
L'audiovideo registrazione dei vigili e carabinieri si trova nel file:


20101116_ore 0641_cc&vigili .mp3



DUNQUE NOI  ERAVAMO SOLI.
ERAVAMO DISPERATI QUEL GIORNO.
UN RAGAZZO CI INFILo' A DORMIRE DENTRO UN ALBERGO E ALMENO QUELLA NOTTE CI CALMAMMO UN PO' GLI ANIMI.  FU L'ENNESIMA SITUAZIONE DA NON AUGURARE A NESSUNO.

NON AVEVAMO AIUTO DA NESSUNO. TUTTI CI AVEVANO CHIUSO LE PORTE.
CERCAMMO DEI POSTI DOVE INFILARCI LA NOTTE PER DORMIRE.
A FINE NOVEMBRE ERAVAMO ANCORA ALL'ADDIACCIO.

ABBIAMO PATITO TANTO.
PENSAVAMO CHE SAREMMO MORTI.
SIAMO RIUSCITI A TROVARE DELLE CASETTE CHE USANO COME DEPOSITI. POI AVEVAMO TROVATO DEI TELI ISOLANTI E CI ERAVAMO COSTRUITI UN GIACIGLIO PER LA NOTTE.
CAGAVAMO IN SPIAGGIA DI NOTTE ANCHE SE CERCAVAMO DI PORTARE GLI ESCREMENTI NEI BAGNI DEL PAESE, MA NON SEMPRE ERA POSSIBILE. ABBIAMO PRODOTTO STERCO IN POSTI DOVE ANDAVA MOLTA GENTE BENE. MA NON ABBIAMO MAI ROTTO COSE O FATTO DISPETTI. AVEVAMO PAURA CHE CI TROVASSERO E CI RIEMPISSERO DI BOTTE. IO AVEVO IL PROBLEMA DI RUSSARE.
ANZI A VOLTE FORSE ABBIAMO FATTO QUALCHE SERVIZIO AI PROPRIETARI FACENDO SCAPPARE I LADRI.


ARRIVARONO LE FESTE DI NATALE 2010 MA SENZA AIUTI.
POI ARRIVO' LA PRIMAVERA MA SENZA CHE CAMBIASSE NULLA.

NOI ERAVAMO OGNI GIORNO SEMPRE PIU' STANCHI.
CI TRASCINAVAMO IN CENTRO DI GIORNO PER LAVARCI, DI GIORNO CERCAVAMO SOLUZIONI ANCHE TRAMITE INTERNET IN BIBLIOTECA,  LA SERA CERCAVAMO IL CIBO. DI NOTTE CI INFILAVAMO TRA LE CASETTE AL MARE DOVE AVEVAMO NASCOSTO DELLE COPERTE.
OGNI GIORNO SI RIPETEVA QUESTA VITA SE ANDAVA BENE.
MA VI FURONO GIORNI PEGGIORI DI ALTRI, COME QUANDO CI RUBAVANO LE COPERTE.

SOLO A FINE NOVEMBRE DEL 2011 UNA DONNA CI PRESE IN CASA PER ALCUNI MESI. MA SOLO FINO A FINE GENNAIO. PIU' CHE ALTRO GLI SERVIVA QUALCUNO IN CASA E NOI ERAVAMO QUASI A GRATIS...
CI AVEVA PROMESSO DI DARCI OSPITALITA' FINO A QUANDO RIAPRIVA LA STAGIONE TURISTICA, MA INVECE CI BUTTO' FUORI DI CASA IMPROVVISAMENTE A FINE GENNAIO.
PER LO SHOCK MI PORTARONO AL PRONTO SOCCORSO E CI TENNERO TUTTI E DUE SOTTO OSSERVAZIONE UNA NOTTE.

POI RITORNAMMO A SAMMARTINO* E RITROVAMMO LE COPERTE CHE AVEVAMO NASCOSTO BENE BENE.
E PASSARONO ALTRI DUE ANNI PRIMA DI VEDERE UN LETTO.







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