Una vecchia foto di Calaone. Sullo sfondo il monte Cero, quando ancora non vi erano le antenne. |
Una foto recente di Calaone (2005), Sullo sfondo il monte Cero con le antenne. |
Per capire in profondità il problema, vi consigliamo di andare a vedere le pagine dell'Unico.
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Sembra che questo libro, pubblicato nel 1962, non arrivò alla gente di Calaone, al suo posto arrivarono dieci anni dopo, le antenne con una ben altra luce, e Mostardi morì negli anni settanta, proprio a Ferrara, all'interno del monastero di Sant'Antonio in Polesine, nel mentre faceva altre ricerche. Forse che a non riconoscere le proprie radici e i propri santi porta male? Noi, quel libro, lo trovammo l'11 settembre del 2004, a Ferrara, e lo portammo tutti contenti a Calaone e al sindaco. Ma tutti fecero orecchie da mercante. Qualcuno ci disse pure, per il nostro bene, di non continuare con la ricerca...
A tal proposito si potrebbe dire che Calaone, Baone, Monselice ed Este siano più inclini alll'influenza di Ferrara e Venezia che alla storia. Ricordiamo che Vittorio Cini aveva il titolo di Conte di Monselice, e fu l'uomo che recuperò il castello di Monselice (castello Cini).
Il Gemmola, il monte ove vi era il monastero fondato da Beatrice I d'Este, situato sulla frazione di Valle San Giorgio di Baone, è nel secolo scorso passato di proprietà in proprietà a signori ferraresi e veneziani, fino all'acquisto da parte della Provincia di Padova. Ora l'influenza di Ferrara e Venezia sulla "storia" sembra a non aver termine: la provincia di Padova, del vecchio monastero divenuto poi Villa Beatrice, ne ha fatto un museo naturalistico. Nessuna traccia sul Gemmola di informazioni riguardanti Beatrice II, fondatrice del monastero di Sant'Antonio e nipote di Beatrice I. Non si parla nemmeno di Beatrice III regina d'Ungheria sepolta lassù vicina alla zia Beatrice I. Insomma Ferrara e Venezia dettano la linea culturale di queste aree, di quello che si deve sapere e quello che no.
Nel 1957, il corpo di beata Beatrice I venne traslato da Padova ad Este. Nel duomo di Santa Tecla vi è un documento in cui la comunità di Este giurò di venerare la beata, ed i bordi del documento riportano piccoli disegni del castello di Este e di Calaone, del primo monastero a Solarola e di quello del Gemmola, indicando così il percorso effettuato da Beatrice I. La traslazione avvenne nei giorni della sua festa, intorno al 10 maggio, e la festa durò circa una settimana con la presenza di autorità religiose, per rendersene conto basta andare a sfogliare i giornali dell'epoca. Furono le monache di Beatrice II, del monastero di Ferrara a rivestire la beata nel 1957 con abiti nuovi. E la beata fu riportata un giorno per i festeggiamenti nel Gemmola dove sorgeva l'antico monastero. Insomma sembra che ancora nel 1957 vi fosse ben altra coscienza di queste beate e ben altro legame tra Ferrara e questa parte di Padova. Calaone, al tempo della guerra mondiale era conosciuto come la roccaforte della chiesa cattolica. Cosa successe dopo? Abbiamo già detto che arrivarono le antenne e continuò l'utilizzo delle cave che si mangiarono pure un monte, alcune delle quali ancora aperte (almeno nel 2005). Luoghi e cultura andarono piano piano in mano a banche, fondazioni, uomini importanti, burocrazia. I Cini si imparentarono con gli Alliata. Yana Cini, figlia di Vittorio Cini, divenne Yana Cini Alliata di Montereale sposando il principe Fabrizio Alliata. un fratello di Fabrizio,il principe Giovanni nato a Rio de Janeiro, a detta di varie fonti, fu implicato in alcuni colpi di stato. Fu fascista e piduista come Cini, e compare poi fra i destinatari di un avviso di garanzia inviato dalla magistratura di Padova che indagava sull'attivita' del gruppo neofascisti la Rosa dei Venti. Siamo sempre negli anni '70, ovvero gli anni delle antenne del Cero. Forse all'epoca qualche antenna sarà servita anche ad altro, visto che i colpi di stato hanno bisogno pure di infrastrutture comunicative. Qui, in questa zona c'e' sempre stato fermento, basti pensare ad esempio, all'azione dell'assalto del campanile di venezia. I fautori dell'impresa, i "serenissimi" erano basso padovani. Qua il nazismo, seppur sconfitto nella seconda guerra mondiale, non è mai morto, anzi ha continuato a dettare legge, a pensare a colpi di stato, e oggi rivive una nuova giovinezza. E poi ai nazisti piace appropriarsi del "sangue" di Cristo e di tutto ciò che a che fare con santi e beati, reliquie comprese.
Paura e senso di impotenza?
C'e' una certa e sana paura nella gente, da queste parti. Sembra infatti che i canali normali della giustizia non riescano ad operare correttamente in questi casi. C'e' una certa somiglianza tra la Sicilia, la Calabria e il Veneto. Solo che in veneto non si è ancora imparato a chiamare questi fenomeni con il loro nome (Ignoranza, Mafia, Ndrangheta, reminiscenza del Nazismo), al limite si ha licenza di poter riferire ad essi con il termine "problemi burocratici". Anche noi abbiamo paura di queste cose, ma temiamo di più il Signore per inchinarci ad adorare il "biscione".
Parlando con alcuni giornalisti, ancora nel 2005, è emerso che problemi dei strani fenomeni elettromagnetici sono noti in zona da molti anni, ma, secondo i giornalisti, è un male necessario (anche i giornalisti hanno fatto orecchie da mercante relativamente alle verità storiche misconosciute), figuriamo poi se loro si mettono contro queste strutture di ferro e elettronica che diffondono il frutto del loro lavoro. Abbiamo notato che in occasione di un malfunzionamento di una centralina di un aereo che sorvolava la zona si stavano facendo proprio delle manutenzioni a tali impianti, ma anomalie sono all’ordine del giorno sulle centraline degli antifurti d’auto... e problemi con la corrente elettrica, e incidenza di malattie superiore alla media.
Tutto questo ancora nel 2005, poi noi abbiamo dovuto lasciare Padova per salvarci la pelle e non ci siamo più interessati del caso, anche se il caso, probabilmente ci ha rincorso fino ad ora, ed è per questo che abbiamo aggiornato, ora, in settembre 2008 queste pagine.
In ultima, se il biscione, fa tutti sti soldi, con queste cose, almeno riconoscesse il danno ai cittadini, almeno ponesse qualche servizio pubblico di bus, ...
Insomma se ste antenne fanno un servizio pubblico per la collettività, che i cittadini che sopportano i danni siano ripagati.
Una rivalsa possibile
Calaone, nella foto a destra, in passato, nel 1200, poteva assomigliare ad Assisi (a sinistra). Sopra il monte Castello vi era una torre, un fortilizio (come ad Assisi), e più sotto vi era un forte castello. Il castello era circondato da varie attività correlate all'indotto creato dalla corte Estense. Qui si recavano i menestrelli italiani e francesi a cantare le lodi a Beatrice e donna Giovanna. All'epoca Calaone era importante perchè costituiva una rocca di difesa più sicura dei castelli della sottostante Este.
Assisi e Calaone
Ad Assisi, nel, 1182, nacque San Francesco, a Calaone pochi anni dopo nacquero nel giro di settanta anni, beati Estensi, ed era un importante centro europeo...
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