INTRODUZIONE ESPLICATIVA: Si chiede
l'intervento della
Procura di Firenze in qualità di Procura "controllante". L'ipotesi
formulata è quella di
"lesione del diritto
fondamentale alla difesa", e di mancata
attivazione delle procedure di legge da parte di magistrati della
Procura della Repubblica di Perugia competenti nel giudicare i
magistrati romani...
Segue l'esposto denuncia presentato il 7 marzo 2007. Alcuni nomi originali presenti nella denuncia sono stati qui sostituiti per evitare diffamazioni ... |
Si chiede
a)Che venga aperta
un’indagine da una Procura in grado di garantire i
diritti fondamentali della giustizia e della difesa, in particolare
che sia in grado di bloccare le interferenze operate sulle indagini e
sui magistrati
b)Chiediamo di poter
parlare il prima possibile con un magistrato per capire cosa
sta succedendo e come dobbiamo comportarci
c)Chiediamo si intervenga
sui reati dei quali siamo stati ingiustamente accusati,
per invalidare il contenuto delle nostre dichiarazioni, o a causa
dello smarrimento e/o sottrazione dei nostri esposti e/o denunce,
significando che il nostro allontanamento forzato dal Veneto ci ha
procurato tutta una serie di accuse ingiuste.
d) Chiediamo ci venga
restituita una dignità umana. Noi fin dal
2004 avevamo richiesto un intervento della giustizia e i nostri
esposti e denuncie erano stati scritti per nostra autodifesa e
tutela. Non volevamo colpire nessuno ma solamente rifarci una vita
lontano dagli obbrobri subiti, lontano da quei giri di amici delle
nostre famiglie che stabiliscono il bello e cattivo tempo.
e)Di essere avvertiti, in
merito all’eventuale procedimento scaturito da
questo documento (iscrizione, archiviazione..).
f) Che la Procura di
Perugia, pur per legge preposta a giudicare su Roma
e magistrati romani, sia dichiarata inidonea a valutare il nostro
caso perché evidentemente sottoposta ad interferenze esterne,
che prevaricano sulla corretta esecuzione dei procedimenti e delle
indagini relative. Tali interferenze dovrebbero essere evidenti dal
decorso effettivo dei due procedimenti, che erano stati iscritti
presso tale Procura.
Facciamo presente che per
eventuali comunicazioni siamo reperibili via Fax al
n. 02 700432967 e all’indirizzo email
VVVVV3
per quanto scritto
nei vari documenti e
denunce.
Allegati:
Alleghiamo su carta i
seguenti documenti:
|
Rif. |
Allegato |
pag |
Descrizione |
1/9 |
AA |
allegati/ esposti2004_2005_01.pdf |
174 |
Raccolta degli esposti e/o denuncie presentati in Procura di Roma /Quirinale (2004-2005), molti dei quali erano stati smarriti e/o sottratti. |
2/9 |
BB |
allegati/ fattibrescia2006.pdf |
93 |
Raccolta esposti e/o denuncie del 2006. Raccoglie altri fatti accaduti nel 2006. |
3/9 |
CC |
allegati/fattinapoli.pdf allegati/ fattiagg_napoli.pdf |
48 7 |
Denuncia 4115/6 presentata presso la Procura di Napoli in data 8/09/2006. |
4/9 |
DD |
allegati/ carteggio_perugia.pdf |
34 |
Carteggio con la Procura di Perugia relativo al procedimento pervenuto da Napoli.. |
5/9 |
EE |
Carteggio PM-GIP.pdf |
31 |
Questo documento riporta il carteggio delle comunicazioni avvenute con il PM e con il GIP della Procura della Repubblica di Roma. |
6/9 |
FF |
Ricevute_procura_roma.pdf |
10 |
Digitalizzazione delle ricevute dei documenti inviati a Roma (inclusi quelli smarriti e/o sottratti). Il documento include le ricevute delle lettere raccomandate, e le fotocopie delle prime pagine dei fascicoli presentati alla Procura di Roma, recanti il il timbro e la numerazione dell'ufficio primi atti. |
7/9 |
GG |
ar milano2.pdf |
2 |
Digitalizzazione delle ricevute dei documenti inviati alla Procura di Milano. |
8/9 |
HH |
Carteggio Riepilogo_ VVVVV5 .pdf |
30 |
Carteggio relativo al comportamento anomalo del comune di residenza in relazione all'intera vicenda, consegnato per chiedere all'autorità la verifica di eventuali comportamenti illeciti. Il comune era già stato menzionato in alcuni esposti inviati nel 2005 nel documento "esposti2004_2005_01.pdf" sopra riportato. |
9/9 |
II |
Qs4Maggio_Stalker_04.pdf |
47 |
Caso "Stalker". Il caso Stalker era già stato accennato nel 2° esposto, qui si riportano nuovi elementi. Anche questo documento era stato inviato in questura in aggiornamento a quelli già consegnati. |
Alla cortese attenzione Procura della Repubblica di Firenze Via Strozzi 1 50123 Firenze Fax 055 2604422 URGENTE 11 Aprile 2007 Spett.le Autorità, siamo molto preoccupati della situazione nella quale stiamo vivendo. Chiediamo un intervento urgente a nostra tutela. Abbiamo già inviato a questa Procura un esposto-denuncia con raccomandata da nr 12987441093-8 del 07.03.2007 che risulta pervenuta presso i vostri uffici in data 12.03.07. Nel frattempo la situazione si è ulteriormente modificata e riteniamo importante scrivere questa lettera per informarvi e chiedere aiuto e consiglio il prima possibile. La nostra vicenda è stata riportata dal “Corriere dell’Umbria” e poi l’abbiamo raccontata in diretta su RAI DUE il 13.03.2007, durante la trasmissione “Piazza Grande”, condotta da Giancarlo Magalli. Il problema che è alla base dell’intera vicenda, e che non ci permette di avere giustizia e tranquillità, è la sottrazione e/o smarrimento (art. 616 c.p.) di nostri esposti e denunce presso la Procura di Roma e l’impossibilità di parlare con i magistrati di Perugia, che seguono le indagini sui fatti accaduti a Roma e su relativi magistrati. Intanto il tempo passa, sono passati più di due anni da quando hanno cominciato a verificarsi questi fatti e, noi tra una burocrazia e l’altra abbiamo perso tutto: il lavoro, l’auto, la casa e i diritti civili. Siamo stati minacciati di morte, ingiuriati, diffamati e colpiti da vari reati. Abbiamo paura. Noi chiediamo un aiuto, un colloquio con un magistrato il prima possibile. Da Perugia non ci aspettiamo nulla di buono. I magistrati non ci hanno concesso un colloquio nemmeno dopo l’articolo sul giornale e la partecipazione a “Piazza Grande” su Rai Due. Noi vorremmo un colloquio con un magistrato, non tanto per fornire elementi o testimonianze le quali sono state ampiamente trascritte in più di 500 pagine già depositate, ma perché questi intervenga al fine di poter ritornare a vivere come cittadini liberi, sciogliendo quei nodi che sono scaturiti dal mancato intervento dello Stato, mancato per la sparizione all’interno degli uffici pubblici delle nostre pratiche. Facciamo solo un esempio: nel 2004 ci era stata una violazione di domicilio presso gli uffici della nostra attività, uffici presi in subaffitto. Ci era stato negato l’accesso cambiando la serratura: questo reato fu “mascherato” come semplice problema di ordine economico. Avevamo fatto denuncia e chiesto l’intervento dell’autorità per rimuovere gli ostacoli e per farci rientrare all’interno dei locali della nostra attività, ma il ripetersi delle sottrazione delle nostre pratiche impedì lo svolgersi del normale iter di legge. Fummo impediti in tutte le maniere di fare qualsiasi azione. In questa maniera non solo perdemmo l’attività, il lavoro, l’auto… ma inevitabilmente ci furono delle cause contro di noi. Noi non potemmo difenderci in nessun modo e dovemmo emigrare chiedendo aiuto da fuori Veneto, anche per la nostra incolumità. Da Novembre 2004, da quando cioè abbiamo iniziato a chiedere l’interessamento della magistratura, non siamo mai riusciti a parlare con un magistrato che segue le indagini. Abbiamo dovuto spostarci spesso in questi ultimi due anni, perché quel “male” che è descritto nei numerosi documenti scomparsi ci ha rincorso, anche fuori Veneto; in Lombardia e pure in Umbria. Crediamo di non poter più stare nemmeno in Umbria perché quel “male” lo abbiamo notato agire anche sulla Caritas che attualmente è l’unica che ci sta aiutando Chiediamo che ci tiriate fuori da questo inferno. Ai mafiosi pentiti gli si da un’altra identità, non è possibile una cosa del genere per noi? Chiediamo inoltre se al nostro esposto-denuncia sopra menzionato, inviato a questa Procura, è stato assegnato un magistrato. Per i contatti: fax 02 700432967 (ricevuto via email) |
25 maggio 2007 |
Procura della Repubblica di Firenze Via Strozzi 1 - Firenze Data:25 Maggio 2007Riferimenti:Ns esposto denuncia inviato tramite lettera racc. Nr 12987441093-8 del 7.3.2007. Successiva email del 11 aprile 2007 Oggetto:Richiesta di sospensione immediata delle attività del Procuratore PPPPPP1, operante presso la Procura della repubblica di Perugia, relativamente al procedimento penale nr. xxxx/06 mod 21 PER GRAVI MOTIVI Il comportamento del PM PPPPPP1, ci sta ponendo in serio pericolo per i motivi che vi esponiamo di seguito. Chiediamo che venga sospeso immediatamente dall’incarico per quanto riguarda i procedimenti in atto a Perugia. Chiediamo che la Procura di Firenze intervenga immediatamente. Queste nuove considerazioni emergono dalla lettura di quanto inviatoci dalla Questura in data 23.05.07. (comunicazione ricevuta al nostro internet fax nr. 02 700432967 mittente dottor PPPPPP1, Sostituto Proc. Repubblica di Perugia) Si chiede venga sospeso per i seguenti motivi: A)Nella nuova comunicazione di cui sopra, si apprende che il dottor PPPPPP1, con lettera del 25.11.06 ha delegato la p.g. di Perugia e questultima ha subdelegato i carabinieri di EEEE1 (PD). Ora se controllate le le nostre denuncie a partire dall’Aprile 2005 oppure la più recente denuncia querela del 19.12.06 scritta dai Carabinieri di Città di Castello, dalla quarta pagina vi sono i nomi di ben 4 elementi dei carabinieri di , EEEE1 ( incluso il maresciallo di p.g.), per i quali si chiedeva di aprire un’indagine contestando a tali elementi i reati di minacce, abuso d’ufficio, omissione in atti d’ufficio, influenza degli organi di stampa, e non aver rispettato il regolamento. Ricordiamo, che il consiglio di denunciare tali carabinieri era partito dal nostro legale il quale ci consiglio pure di cambiare paese. Quando parlammo il 19.12.06 per la prima volta con il Capitano Morra dei Carabinieri della stazione di Città di Castello, introducemmo subito il discorso con i problemi avuti con tale comando. Interferenze dei carabinieri di EEEE1 le avevamo rilevate anche in provincia di Brescia. Ora noi ci chiediamo con quale criterio la p.g. di Perugia ha subdelegato i carabinieri di EEEE1 ? Ora Come fanno i carabinieri di EEEE1 ad indagare su se stessi? E noi dovremmo chiedere protezione a loro che ci hanno detto sfottendoci, “inviate pure gli esposti a Roma, tanto saremo noi poi a indagare”. Se il magistrato ci avrebbe parlato da subito questi problemi non sarebbero sorti, invece quando non si sentono le parti, non si da la possibilità alle persone di esprimere i fatti verbalmente e di fornire utili indicazioni alla giustizia. In questa maniera si allungano i tempi, si commettono maggiori errori, e si mette ulteriormente in pericolo le persone. B)Il magistrato, come si evince dalla nuova comunicazione in allegato, continua a rifiutarci un colloquio, impedendoci in questa maniera di esercitare il diritto fondamentale alla difesa. Del resto il magistrato non specifica nessun motivo valido per il quale non ci vuole parlare in quanto la sua elencazione di articoli del codice a motivo di ciò è semplice facoltà di poter agire in tale senso. Noi invece il motivo l’avevamo espresso nella documentazione cartacea inviatagli. D’altra parte noi avevamo già parlato, in febbraio 2006, con un Ispettore di Polizia superiore della questura di Brescia, ma questo non aveva portato a nessun risultato. Abbiamo ampiamente parlato anche con ufficiali di p.g. di Città di Castello, i quali hanno detto che non possono fare nulla e solo il magistrato può intervenire. D’altra parte non valutiamo opportuno parlare con la pg di Perugia e tantomeno con i carabinieri di EEEE1 visto che gli avevamo denunciati, ma di questo ne dovevamo parlare direttamente con il magistrato. C)Il dottor PPPP1 rigetta la nostra richiesta di “aiuto ed interessamento…” inviata al PM PPPP2 il 27.12.06 dai carabinieri di Città di Castello. Questo significa che il procedimento del dott. PPPP1ha inglobato quello del PM PPPP2. Premettiamo che avevamo spiegato bene ai carabinieri di Città di Castello che il dott. PPPP1 non era il magistrato adatto al caso. Infatti il nuovo deposito in Procura di Perugia fu fatto dallo stesso maresciallo che scrisse il verbale, il quale aveva indicato che nel nuovo documento si citavano dei comportamenti poco opportuni del dottor PPPP1. Per questo ed altri motivi fu affidato ad un nuovo magistrato! Il dottor PPPP2 dopo pochi giorni ci aveva già notificato la convalida del sequestro del CD e sembrava che le cose potessero procedere in maniera diversa. A fronte di tutto questo ci chiediamo perché il procedimento di PPPP2 è stato inserito all’interno di quello di PPPP1? Infatti come può un magistrato valutare il suo stesso operato? L’incorporamento ci spiega anche il motivo per cui, PPPP2 non ci diede nessuna risposta alla nostra richiesta di colloquio. Noi crediamo che i carabinieri di Città di Castello avevano avuto sufficienti elementi per interessare da subito la Procura di Firenze invece di affidare il procedimento ad altro PM di Perugia. Per tutto questo chiediamo:
Facciamo presente che per eventuali comunicazioni siamo reperibili via Fax al n. 02 700432967 e all’indirizzo email ..... Allegati: Allegato A. Fax internet ricevuto dalla Polizia Giudiziaria di Perugia. |
Data:6 Giugno 2007
URGENTE Oggetto:Segnalazione d’Incoerenza sull’attribuzione incarichi d’indagine. /Richieste di delucidazioni su autorità competente Riferimenti: Allegato 1 e 2: fax ricevuto dalla PG di Perugia e pagina ns denuncia presso CC Spett.le Autorità, <>la scrivente parte è costituita da xxxxxxxx e xxxxxxxxxx, residenti a xxxxxxxxxxx. Premesso che, nel 2005, in occasione di alcuni fatti, ricevemmo delle minacce da alcuni componenti dei carabinieri di EEEE1 (PD); provvedemmo a denunciare vari elementi, contestando vari reati. Tali denunce furono inoltrate come integrazione di altri esposti e/o denunce inviati alla Procura della Repubblica di Roma, ad iniziare da Novembre 2004, chiedendo che i fatti riguardanti i carabinieri di EEEE1 venissero valutati congiuntamente a quanto ci era accaduto in precedenza. Le nostre denunce a causa di vari smarrimenti e leggi sulla competenza seguirono un iter molto lungo e articolato, approdando a varie Procure fino alla Procura di Perugia e ultimamente Firenze. GRAVE INCOERENZA : Dalla lettura dell'allegato 1, da noi ricevuto il 23 maggio '07, abbiamo appreso che il magistrato dottor PPPP1 con lettera del 25.11.06 ha delegato la Polizia Giudiziaria di Perugia, e quest’ultima ha subdelegato i carabinieri di EEEE1 (PD). Questa è una grave incoerenza visto che le indagini riguardano, tra le altre cose, ben 4 componenti della stazione dei CC di EEEE1 (non ci è chiaro se uno di questi fosse il comandante). Tra l’altro, onde evitare confusioni e disguidi vari, la questione è stata ribadita nella denuncia del 19.12.06 redatta dai carabinieri di Città di Castello. Si legge, nella suddetta denuncia, al punto 5 delle richieste finali: “ che venga fatta chiarezza sull’operato del Maresciallo P.P. , in servizio presso la stazione dei Carabinieri di EEEE1 , il quale con il suo comportamento ha influenzato l’operato del comune di residenza,gli organi di stampa ed altre Stazioni Carabinieri competenti sui comuni nei quali eravamo emigrati …”. I reati contestati a tali carabinieri, oltre a essere contenuti nel corpo del verbale, erano già descritti in altri nostri esposti e/o denunce, a partire da marzo 2005, denunce che non avevano avuto seguito perché tali documenti, come documentato dal PM di Roma XXXXXXXXX1, erano spariti (art 616 c.p.). Tale documentazione era stata comunque completamente ridepositata da noi presso la Procura della Repubblica di Napoli il 08 settembre 2006, ridepositata personalmente presso la Procura della Repubblica di Perugia il 28 novembre '06. sempre a Perugia in data 21 dicembre '06 confluisce la denuncia rilasciata ai carabinieri di Città di Castello (PG), con relativi allegato e CD ROM . Per quanto detto, presentiamo le seguenti considerazioni:
Facciamo presente che per eventuali comunicazioni siamo reperibili via internet Fax al n. 02 700432967 e all’indirizzo email ....................... |